venerdì 14 agosto 2015

Oasi Valle dell'Inferno & Bandella 14-08-2015

Valle dell'Inferno & Bandella, un oasi nel Valdarno Aretino, lungo il fiume Arno.
E' un posto meraviglioso, ricco di fauna e flora. Un paradiso per molti animali e un piacere per gli occhi. Spesso non diamo valore alle cose vicino a noi, ma in questo caso merita prendersi un giorno e passarlo in questo posto meraviglioso.

Info & Storia dell'Oasi

Si tratta di una zona palustre, formatasi ai bordi del lago originato dalla costruzione della diga al finire degli anni '50 per la produzione di energia elettrica.
Questa zona successivamente si è popolata della fauna e della flora tipica delle zone umide e l'abbondante presenza di pesci, anfibi, invertebrati ha attirato specie di uccelli che hanno scelto quest'oasi per la loro riproduzione. Ma allo stesso tempo però il lago non ha cancellato la flora e la fauna tipica che caratterizzavano la valle.

La leggenda racconta che Dante Alighieri passando da queste parti abbia trovato il traghettatore di nome Caronte che faceva attraversare l’Arno ai viandanti, e dal suo nome e da questi luoghi impervi si sarebbe ispirato per la “Divina Commedia”.

La calma del fiume sembra contrastare con il nome di “Valle dell’Inferno” che caratterizza da sempre questo tratto dell’Arno, ma in realtà il riferimento doveva essere più che calzante prima della costruzione della diga. La valle è infatti profondamente incisa, con versanti particolarmente ripidi tra i quali l’Arno scorreva in modo impetuoso e spesso pericoloso per chi era costretto a percorrerlo in barca.

La Riserva naturale della Valle dell'Inferno e Bandella è adesso un'area naturale protetta che si sviluppa nel bacino della centrale idroelettrica di Levane costruita negli anni ’50. Le acque dell’Arno, trattenute dalla diga, si estendono tranquille per quasi tutta la lunghezza della Riserva, formando il cosiddetto “lago di Levane”, del quale fa parte anche la zona umida di Bandella, originatasi per allagamento della valle del torrente Ascione.

Una storia non verificata narra che sulle rocce sotto la superficie del lago artificiale, alla confluenza del Borro di Ricavo, si trovi una scultura che ricorda tre giovani morti annegati in quel punto.

(fonte: wikipedia)

















Chi mi conosce sa che non so resistere ad una strada sterrata e qui mi sono proprio divertito!!!





See you on the road & off road

Nessun commento:

Posta un commento