martedì 24 giugno 2014

Parco dei Monti Sibillini

21.22.23 Giugno 2014

Strade fatte per la moto (infatti ce n’erano a dozzine, di ogni marca e modello), panorami mozzafiato, cucina tipica da leccarsi i baffi e l’ottima compagnia di Giorgio e Lucia sono stati i gustosi ingredienti di questa tre giorni nei Sibillini, tra Umbria e Marche.
Il nostro “campo base” è a Visso (Macerata), uno dei principali centri della Valnerina, pittoresco borgo con un interessante passato ricco di storia. Ci ha colpito soprattutto la piazza, dominata dalla collegiata di S. Maria e circondata da colorati edifici antichi dalle finestre e porte architravate. Bella anche la passeggiata in notturna per il centro e sui camminamenti illuminati lungo il Nera.

















A Visso ci siamo sistemati da un affittacamere “VillaColle Visso”, gestito dalla gentilissima Federica e dalla sua famiglia. La struttura è nuova, come ci hanno detto, e ne siamo rimasti entusiasti: una camera grande, arredata con gusto e pulitissima, con un bagno anch’esso pulitissimo e fornitissimo! Non potendo somministrare pasti in quanto affittacamere, ci hanno dato però dei buoni per la colazione da consumare in alcuni bar del centro e ci hanno segnalato la buonissima “Osteria di Visso”, con loro convenzionata, dove ci hanno fatto uno sconto del 10%. I piatti tipici del luogo, dagli antipasti, agli gnocchi al castrato, alla griglia mista ci hanno deliziato il palato e resteranno a lungo scolpiti nella nostra mente!!





Da Visso siamo partiti alla volta di Castelluccio di Norcia (Umbria), affascinante borgo posto su un colle che domina la cosiddetta “piana di Castelluccio”, teatro della famosa fioritura. Ovunque è un alternarsi di campi gialli, rossi, viola, azzurri, una vera tavolozza di colori che è una gioia per gli occhi. Protagonista è il fiore giallo della lenticchia, una delle tante specialità della zona. Il tutto è circondato da monti di roccia calcarea – qua e là c’erano ancora zone coperte di neve! – tra i quali svetta il monte Vettore, la cima più alta dei Sibillini. In mezzo ai campi fioriti si trovano dei sentieri per cui ci siamo avventurati a piedi per poter godere al meglio di tanta bellezza! Le strade sembrano fatte per essere percorse in sella ad una moto e ad ogni tornante si apriva una vista più bella della precedente.























Oltrepassata la zona degli altopiani di Castelluccio, il panorama è cambiato: i boschi, che si estendevano ai due lati della strada, hanno preso il posto dei campi fioriti ma a far da corona sono rimaste sempre le cime dei Sibillini. Per questa via siamo arrivati a Norcia, città natale di San Benedetto, patrono d’Europa. Dopo un giro per il suo bellissimo centro storico, Giorgio e Lucia ci hanno salutati, riprendendo la strada del ritorno. 


Noi, lasciata Norcia, ci siamo diretti ad Ascoli Piceno nella cui piazza abbiamo assistito alla parte conclusiva di un raduno di macchine d’epoca. Davvero bello ed incantevole il centro storico di questa città, di cui abbiamo ammirato gli antichi edifici in pietra. Ci siamo promessi di ritornarci per una visita più approfondita.








L’ultimo giorno è stato speso per una visita al piccolo borgo di Castelsantangelo sul Nera e per un ultimo saluto ai Sibillini: comprati dei panini e un paio di birre, abbiamo disteso la nostra coperta al limitare dei campi di fiori, proprio là dove la montagna cominciava a salire, e in totale isolamento ci siamo goduti per l’ultima volta i campi, i monti, i fiori ed il loro profumo.