mercoledì 25 novembre 2015

Winter Tour 2015 - 21/22 novembre 2015

Al pari del nostro primo raduno a Faaker, anche questo giro rimarrà impresso a lungo nella nostra mente sia per le avverse condizioni climatiche, sia per una serie di circostanze che ci hanno messo a dura prova. Abbiamo iniziato con un bello scivolone sull’asfalto: la ruota posteriore ha perso aderenza e, dopo che la moto ha fatto un mezzo giro su se stessa, ci ritroviamo a scivolare sull’asfalto bagnato, fermandoci sul ciglio della strada. Un paio di persone si fermano per darci una mano a rialzare la moto. Per fortuna non ci siamo fatti niente, ma siamo bagnati fradici, visto che stava piovendo da un bel po’ e che siamo finiti in una pozza. Siamo anche spaventati, ma, secondo un vecchio adagio, adesso siamo veri bikers. La moto non ha subito danni, tranne per una pedana che si è staccata. La rimettiamo al suo posto alla bell’e meglio, giusto per arrivare all’officina di Martano che, gentilissimo, ci dà una mano a sistemarla come si deve. Sta piovendo e lo scivolone ci ha messo addosso un po’ di paura. Siamo fradici e ancora dobbiamo iniziare il viaggio; il tempo non promette niente di buono. Pensiamo un po’ a cosa fare: continuiamo, rinunciamo, tanto non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Alla fine decidiamo di continuare. Montiamo in sella e prendiamo l’autostrada in direzione nord. Comincia a piovere di brutto, tanto che siamo obbligati a fermarci all’area di sosta Chianti Est. It’s raining cats and dogs e, di nuovo, valutiamo se è il caso di continuare. Passa del tempo e, finalmente, la pioggia perde intensità. Smette quasi di piovere e ne approfittiamo per ripartire. A Modena ci fermiamo in autogrill per la pausa pranzo. Ripartiamo e ricomincia a piovere di nuovo. Teniamo duro, non manca molto, ci resta da superare Parma e finalmente usciamo a Piacenza. Su strada normale arriviamo a Podenzano, dove abbiamo il nostro albergo, l’Albergo Fiocchi,  gestito da madre e figlio gentilissimi. I locali comuni sono di altri tempi e davvero si fa un tuffo nel passato. Il figlio, poi, è un appassionato di moto, e lì in bella mostra ci sono due ferri d’epoca. La camera, molto vintage, è piccola e lo spazio dove muoversi non è davvero ampio ma è ordinata e pulita. Dopo una doccia bollente e con vestiti asciutti addosso è tutta un’altra musica!! In attesa di Roberto e Barbara che ci raggiungeranno in macchina, usciamo a fare due passi, alla scoperta di Podenzano. E’ un posto tranquillo e grazioso e il suo Palazzo comunale è davvero degno di nota: è un castello che risale al XII secolo, costruito dai Malaspina, che allora erano i signori di quelle terre. Comincia a piovere di nuovo e, nel giro di pochi secondi, la pioggia diventa torrenziale. Aspettiamo un bel po’ nella vana speranza che diradi per poter tornare all’albergo… Per fortuna ci vengono a recuperare con la macchina Roberto e Barbara!
Ceniamo a Piacenza, nel suo bellissimo centro storico. Facciamo prima un aperitivo al "K2", locale molto carino, e poi cena al "Green Pizza": 10+. Peccato non aver potuto incontrare Alberto del gruppo "Dyna or Nothing", che abita proprio nel centro di Piacenza. Continua a piovere e si è alzato anche un forte vento. Cotti, dopo una giornata densa di emozioni, rientriamo all'albergo.
La domenica mattina ci svegliamo in una bellissima giornata di sole; il cielo è azzurro e terso e il maltempo del giorno prima è un lontano ricordo. Dopo colazione, caricata la moto, ci dirigiamo verso Grazzano Visconti. In lontananza scorgiamo le cime dei colli innevate e la temperatura è frizzante.
Grazzano Visconti è un bellissimo borgo, unico nel suo genere: si articola intorno al castello del tardo Trecento, oggi proprietà privata, fatto costruire da Giovanni Anguissola per abitarci con la moglie Beatrice Visconti. Nei primi anni del Novecento il castello fu restaurato da Giuseppe Visconti di Modrone che gli costruì intorno ex novo un borgo in stile neo-gotico rinascimentale. Sembra veramente di essere in un'altra epoca! Belle anche le varie botteghe che si aprono lungo le strade: oggetti in ferro battuto, artigianato locale, la torrefazione che vende tantissimi tipi di caffé e tè, il museo agricolo, antiquari e molto altro ancora.
Terminata la visita, partiamo per Bobbio, cittadina legata al monastero di San Colombano e al Ponte Vecchio, che si innalza sul fiume Trebbia, detto Ponte del Diavolo: la leggenda dice, infatti, che il monaco irlandese Colombano fece un patto col diavolo, il ponte in cambio dell'anima del primo che l'avesse attraversato. Finito il ponte, Colombano lo fece attraversare da un cane.

Il viaggio di ritorno verso casa è davvero gelido: negli Appennini la neve arriva a bordo strada e la temperatura scende fino ai 2°, ma anche questo vuol dire andare in moto, alla scoperta di posti nuovi senza badare al meteo che fa.  

Il nostro alloggio a Podenzano


Castello di Podenzano (sede del Comune)



Piacenza


Grazzano Visconti









































Un museo dell'agricoltura a cielo aperto





Sulla strada verso Bobbio

Il ponte Gobbo di Bobbio






Lunghe forcelle passano per Bobbio

Il centro storico di Bobbio


Tre loschi figuri osservano la piazza




 
On the road



Verso casa, alle porte dell'appennino

In appennino, anche la neve portata da Attila



See you on the road

foto: Ale & Franz
Special thanks a Barbara per le foto fatte mentre eravamo in moto.